Il giardino zen, arte e filosofia

Prefazione scritta dall'autore Gian Luigi Enny

Quando si cerca di raccontare il giardino giapponese diventa impossibile non fare riferimento continuo ai concetti storico-filosofici, dovuti alla fede religiosa, allo stile di vita e al particolare modo di concepire la natura dei giapponesi; tutte queste cose messe insieme, nell’estremo oriente sono ‘Zen’.
Questa forma di pensiero si è formata gradatamente e si è evoluta, soprattutto nel Sol Levante, grazie ai monaci buddisti che l’hanno ressa comprensibile anche a persone di umile cultura.
Si insegnava a seguire questo tipo di pensiero al fine di avvicinarsi agli dei e alla natura. Essendo i monaci anche realizzatori dei giardini all’interno dei monasteri in cui vivevano, era inevitabile che il pensiero Zen e la tecnica di giardinaggio si fondessero.
Un po’ come i nostri frati occidentali che nel medioevo si occupavano di sperimentare e studiare la coltura di prodotti orticoli, in particolar modo le piante officinali: il loro lavoro era accompagnato da uno spirito religioso e filosofico che i monaci riassumevano in ‘Horat et labora’.
Ed è per questo motivo che tutta la storia antica e moderna del Giappone è impregnata di filosofia: si nota nel loro stile di vita, nella cerimonia del tè, nella scrittura, nella pittura, e soprattutto nel giardino: lo si vede nel modo di potare le piante, nel posizionare le pietre, nel creare giochi di luci e ombre.
Il risultato è una particolare atmosfera che dona pace e tranquillità all’osservatore.
Descrivere solo la tecnica di realizzazione del giardino giapponese, senza introdurre continuamente concetti filosofici, è enormemente riduttivo. E’ risaputo che chi si avvicina al giardino giapponese, tendenzialmente è aperto all’arte e ai concetti filosofici, soprattutto al pensiero Zen. Personalmete, però conosco persone che, a questi concetti non sono affatto interessate. Non conosco invece altre che amano contemplare per ore ed ore il loro giardino zen.
Termino citando un antico proverbio orientale che dice:

“Se vuoi essere felice un giorno, bevi del vino! Se vuoi essere felice un anno, sposati! Se vuoi essere felice tutta la vita, allora cura il tuo giardino con amore e passione”.

Non credete anche voi che in questa pillola di saggezza si nasconde un po’ di filosofia?